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John Travolta, il cinema, il musical e la danza

Lo scenario hollywoodiano ha rappresentato, e continua ancora oggi a farlo, una vera e propria culla artistica per molti attori indimenticabili, che hanno basato il proprio successo ognuno su precise caratteristiche, facendone un vero e proprio cavallo di battaglia.

Parliamo soprattutto di artisti in grado di vantare una carriera a tutto tondo, tipica degli anni in cui spopolava il genere dei musical, e per poter sfondare nell’immenso mondo del cinema serviva più di una bella presenza davanti alle telecamere.

John_Travolta - Principessa Diana
John Travolta balla con la Principessa Diana nel 1985 alla Casa Bianca.

Tra i talenti che hanno letteralmente conquistato a colpi di pellicole il proprio posto nella storia del cinema, troviamo sicuramente John Travolta, l’eterno ragazzo del sabato sera, che ha vestito i panni dei personaggi più memorabili, quelli che sono diventati il simbolo di più generazioni a confronto, viaggiando indenni attraverso gli anni senza perdere mai la propria identità.

Grande attore, ma anche cantante e ballerino, John Travolta resta soprattuto l’emblema ed il portavoce della generazione degli anni ’70, pur continuando, ancora oggi, a girare molti film.

John Joseph Travolta nasce il 18 febbraio del 1954 nella cittadina americana di Englewood, nel New Jersey. Ultimo di ben sei figli, assorbe sin da piccolo il connubio tra la cultura tipicamente italiana del padre Salvatore, riparatore di pneumatici ed ex giocatore di football, e la fiera natura irlandese della madre Helen Cecilia, a sua volta attrice, cantante ed insegnante di inglese e arte drammatica.

La vena artistica materna si rivela presto nei sei figli, ma soprattutto in John, che si mostra particolarmente predisposto alla recitazione e alla danza. Salvatore e Helen decidono così di iscriverlo all’età di 12 anni presso la scuola di tip-tap diretta da Fred Kelly, fratello della star di Hollywood Gene.

Il talento del giovane John non passa inosservato. Così il ragazzo riesce a partecipare a numerosi musical locali, come lo spettacolo “Who’ll Save the Plowboy?”, per il quale prende spunto dal celebre varietà televisivo americano “Soul Train”, ricco di performances dal sapore jazz, hip hop, soul e R&B.

Il ristretto contesto di Englewood risulta ben presto troppo limitato per il talento del giovane artista, che si trasferisce così a New York. Qui si dedicherà fino ai 16 anni prevalentemente allo studio della recitazione, ma anche del canto, fattori che gli apriranno le porte di Broadway a soli 18 anni.

L’esordio sui grandi palcoscenici della città del musical arriva con lo spettacolo “Rain”, seguito da “Bye Bye Birdie” e la versione per il teatro di “Grease”, che lo renderà celebre diversi anni più tardi. Dopo dieci mesi di tour in giro per l’America, decide di compiere il grande salto verso il cinema, passando prima per diversi programmi per la TV, tra cui il celebre “I ragazzi del sabato sera”, del 1975, in cui incarna il ruolo dello scapestrato Vinnie Barbarino.

La vita privata del giovane John inizia ad assestarsi in seguito all’incontro con l’attrice Diana Hyland sul set del film TV “The boy in the plastic bubble”. Diana ha diciotto anni più di lui, ma i due resteranno insieme fino al 1977, quando l’attrice muore a soli 41 anni per un cancro al seno.

John Travolta

È un duro colpo per l’attore, che tuttavia, proprio nello stesso anno, viene notato dal regista John Badham, che decide di scritturarlo per la sua prima, indimenticabile pellicola: “La febbre del sabato sera”. È il 1977, gli anni della disco-music, e John è perfetto per dare forma al giovane italo-americano Tony Manero, danzando tutti i sabato sera in discoteca. Il film gli consente di ottenere una nomination come miglior attore protagonista per i due premi più prestigiosi di Hollywood, gli Oscar e i Golden Globe.

In seguito all’enorme successo del film, John viene contattato l’anno successivo per la trasposizione cinematografica del musical “Grease – Brillantina”, accanto alla celebre Olivia Newton-John. Ancora una volta, l’interpretazione da sciupa femmine in giacca di pelle e capelli impomatati convince pubblico e critica, candidandolo ancora una volta per i Golden Globe.

Le proposte continuano a fioccare senza sosta. Tuttavia, John rivela sin da subito un’innata capacità di rifiutare le pellicole migliori, che per uno strano scherzo del destino ricadono spesso su Richard Gere, che comincia a scavalcare la popolarità dell’attore italo-americano, con “American Gigolo” e “Ufficiale e gentiluomo”, ma anche con Tom Hanks, che invece accetterà il romantico ruolo da protagonista in “Splash – Una sirena a Manhattan”.

I numerosi rifiuti si accostano a scelte al limite del flop, come i film “Urban Cowboy”, “Perfect” e “Blow Out”, così la carriera di Travolta sembra mirare irrimediabilmente verso il declino.

Tuttavia, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, probabilmente complice anche il matrimonio con l’attrice Kelly Preston, dal quale nasceranno i figli Jett e Ella Bleu, John Travolta recita in diverse pellicole di successo, tra cui la serie comica “Senti chi parla”, che ottiene un discreto favore da parte del pubblico.

La vera svolta arriva però nel 1994, quando viene chiamato da Quentin Tarantino per interpretare il ruolo di Vincent Vega nella celebre pellicola Pulp Fiction. Il ritorno in grande stile di John Travolta viene celebrato con una nomination all’Oscar come miglior attore protagonista, mentre il famoso twist con una giovanissima Uma Thurman è passato alla storia come una delle scene più celebri della storia del cinema.

Adesso Travolta è richiestissimo, tanto da partecipare ad alcuni film di successo, dribblando con agilità tra il genere comico, drammatico e gli action movie, come “Get Shorty”, “Phenomenon”, “Mad City”, “Face/Off”, accanto a Nicolas Cage, ed il noto “La figlia del generale”. Nel 2002 rifiuta di girare il musical “Chicago”, nel ruolo che in seguito sarebbe stato affidato, ancora una volta, al collega Richard Gere, che conquista un Golden Globe.

Dopo diversi anni, torna a girare diverse commedie divertenti nel 2007, tra cui “Svalvolati on the road”, racconto divertente di un gruppo di uomini di mezza età alle prese con un viaggio in motocicletta. Nello stesso anno torna al genere del musical, cantando e danzando travestito da donna in “Hairspray”, remake del celebre “Grasso è bello”, del 1988.

In seguito all’allegria delle commedie, nel 2009 arriva la tragica notizia della morte del figlio sedicenne Jett, probabilmente per una crisi epilettica o, come ipotizzeranno in molti, per un autismo mai curato adeguatamente. L’evento è oggetto di numerose critiche da parte dell’opinione pubblica, per via dell’adesione solida dell’attore alla setta di Scientology, che vieta l’utilizzo di alcuni tipi di farmaci.

Negli anni successivi continua a girare diversi film, tra cui il movie action “From Paris With Love” di Pierre Morel.

Nonostante i numerosi successi conquistati nel corso della sua lunga carriera, John Travolta viene ancora ricordato soprattutto per gli inimitabili balli messi in scena sul grande schermo non solo nei musical, ma anche in pellicole del calibro di Pulp Fiction.

John Travolta, il cinema, il musical e la danza Aggiornato: 2022-11-30T16:41:11+01:00 da luca

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