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James Brown: quell’uomo posseduto dal ritmo

Che si tratti di gospel, swing, jazz o r&b se c’è stato un artista con il ritmo nel sangue quello era sicuramente James Brown.

Noto con vari soprannomi, tutti meritatissimi: Soul Brother Number One, Mr. Dynamite, The Hardest-Working Man in Show Business, Minister of The New New Super Heavy Funk, Mr. Please Please Please, Universal James, Funky President, The King of R&B, e il più famoso di tutti, “The Godfather of Soul”.

james brown

Un cantante ed un ballerino di grandissimo spessore, inserito dalla rivista Rolling Stone al settimo posto tra i 100 più grandi artisti della storia e al decimo posto tra i migliori cantanti. Un pezzo grosso che ha influenzato direttamente Michael Jackson e prodotto alcune tra le canzoni più famose della storia della musica tra le quali “Papa’s got a brand new bag”, “It’s a man man’s world”, “I got you (i feel good)“, “Sex machine”o “Night train”.

Ma chi era James Brown? Sicuramente una persona di grande carattere e forza di volontà prima che un artista di enorme talento che ha saputo risollevarsi da situazioni di disagio tirando fuori grandi risorse.

Nacque infatti nel 1933 in una baracca nella campangna del South Carolina e crebbe in condizioni di estrema povertà che lo costrinsero a lavorare fin da bambino come raccoglitore nei campi di cotone, come lustrascarpe e anche come butta-detntro nel bordello al quale il padre lo affidò dopo che fu abbandonato dalla moglie. Commise vari reati che lo portarono a trascorrere del tempo nel riformatorio di Toccoa ma fu anche pugile, attivista sostenitore dei diritti umani, consumatore di droghe ma anche attivista anti-droga. Indubbiamente una persona dalla vita movimentata ed impegnata!

Appassionato fin da piccolo di gospel, swing e jazz fece il suo esordio nella musica alla fine degli anni ’40 nel quartetto dei Gospel Starlighters dove suonava batteria organo e pianoforte. A metà degli anni ’50 fondò la sua prima band, i “The Flames”: compose il singolo “Please please please” che andò dritto in vetta all’hit parade americana, due album e vari altri singoli di grande successo oltre a cimentarsi in strabilianti e coinvolgenti esibizioni dal vivo in cui manifestava tutta la sua bravura come showman ed il suo unico senso del ritmo.

Nel 1962 registrò un concerto all’Apollo theatre che diede vita all’album di enorme successo “Live at Apollo” e tra gli anni ’60 e ’70 produsse i brani e gli album di maggior fortuna di tutta la sua carriera, ben otto di grande fama schizzati in cima alle classifiche.

Inoltre scrisse “Say it loud: i’m black and I’m proud” che divenne l’inno degli afroamericani dopo la morte di Martin Luther King. James Brown fece anche alcune apparizioni cinematografiche in The Blues brothers e in Rocky IV e negli anni ’80 continuò la sua attività di registrazione in studio e le sue performance live, oltre che le sue battaglie a favore dei diritti umani.

James Brown è stato insomma uno dei più grandi artisti della storia della musica, un uomo posseduto dal ritmo e dall’amore vero per la musica che ha portato avanti con passione per tutta la sua vita.

James Brown: quell’uomo posseduto dal ritmo Aggiornato: 2022-11-22T18:04:08+01:00 da luca

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