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La Ritualità Milonghera

Tango e Milongua un’unione inscindibile

Nella milongua come ogni sera tutto si accende di attesa. Bandoneón, chitarra e violino si accordano, mentre alla spicciolata arrivano i tangueri. I tavolini poco alla volta vengono occupati. Gruppi di amici, ma anche uomini o donne in solitaria prendono posto. L’orchestra comincia a suonare. La sala, illuminata soffusamente, partecipa della sottile melanconia evocata dalla meravigliosa mano di quel fisarmonicista. Un bicchiere di mate o, meglio, dell’aloja e spirali di fumo riscaldano l’atmosfera. Chi va in milongua ne conosce il galateo, norme di buon senso ed educazione che nella Buenos Aires di una volta sancivano l’ordine e il quieto vivere.

Ed ecco che l’uomo dal suo posto, dopo aver osservato le donne presenti, posa lo sguardo, la mirada, sulla prescelta: è l’invito a ballare. La donna ha la facoltà di acconsentire con il cabeçeo, cenno di assenso con la testa, o di rifiutare distogliendo gli occhi. Questo gioco di sguardi avviene nella reciproca discrezione, così l’uomo non avverte l’offesa di un eventuale rifiuto subendone l’imbarazzo e la donna si sente comunque libera di scegliere. Ma può essere anche la donna a prendere l’iniziativa e a invitare l’uomo. Partecipando alle milonghe, sia l’uomo che la donna si espongono alla possibilità di non essere scelti e quindi di non ballare, ma è un rischio che si corre volutamente.
Una volta ottenuto il cabeçeo, l’uomo si alza e avanza verso la donna fino al suo tavolino in modo che non ci siano equivoci di persona, casomai lo sguardo fosse stato rivolto a qualcuna accanto o dietro. Solo allora la donna si alza e viene seguita dall’uomo verso lo spazio che intende occupare nella sala.

Quando la coppia si forma non comunica verbalmente, ma solo con il corpo e la vicinanza tra i plessi solari. L’abbraccio dell’uomo deve essere comodo per la donna e non eccessivamente stringente, casomai può diventarlo nel corso della performance se si accende l’alchimia. La coppia comincia a ballare la tanda, la sequenza di tre o quattro brani di tango, durante i quali prende le proprie misure e stabilisce la confidenza. La fine della tanda è sancita dall’orchestra che accorda una cortina, un pezzo non ballabile della durata di una trentina di secondi, che serve a consentire il cambio di stile musicale e permette all’uomo di accompagnare la donna al suo posto. Se l’intesa tra i due partners è scattata, la cortina diventa il momento giusto per approfondire la conoscenza, parlare e bere qualcosa al bar. Ma quando le aspettative sul partner deludono è buona norma completare la tanda e ringraziare prima di ritornare al proprio posto.

Sembra che il tango assurga a simbolo di recupero dei ruoli di genere e di potere tra l’uomo e la donna, dove l’uomo torna ad essere orgogliosa guida per la donna, ma in tempi di acquisita e consolidata parità tra i sessi anche nel tango la donna non è minimamente subalterna all’uomo, ma è il diamante che fa risplendere l’uomo e la sua conduzione nella danza, altrimenti insensata, e trasforma in grazia e bellezza le intuizioni del porteur.
Prima di tutto, il tango è disponibilità e ascolto (dei propri desideri, del corpo, dell’altro, della coppia), quindi conoscenza e intesa senza quasi proferir parola.

La Ritualità Milonghera Aggiornato: 2016-04-15T12:37:50+02:00 da luca

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