Sono trascorsi ormai molti anni da quando un promettente dodicenne di nome Roberto Bolle venne notato da Rudolf Nureyev in persona, che lo inserì tra gli interpreti del celebre spettacolo “Morte a Venezia”. La giovane promessa della danza classica compie quest’anno quaranta anni, trascorsi dedicandosi anima e corpo alla sua passione più grande: il ballo.
Roberto Bolle nasce a Casale Monferrato il 26 marzo 1975, dove all’età di soli sei anni comincia già a muovere i primi passi nel mondo della danza classica. L’enfant prodige del balletto italiano ha tutte le carte in regola per incarnare la promessa italiana del balletto, tanto da entrare a far parte del ristretto contesto dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano a soli dodici anni. È proprio qui che verrà notato proprio dal ballerino di fama mondiale Rudolf Nureyev, che gli assegnerà il ruolo di Tadzio in “Morte a Venezia”.
A ventuno anni, grazie alla sua passione per la danza, al fisico scultoreo e alle incredibili doti artistiche, diventa primo ballerino étoile, affermandosi non solo all’interno del panorama italiano, ma soprattutto straniero. Negli anni successivi, infatti, Roberto Bolle collaborerà con le personalità di spicco della danza mondiale, cavalcando i più prestigiosi palcoscenici di tutto il mondo.
Londra, Canada, Stoccarda, Berlino, Vienna, Mosca, Tokyo e New York sono solo alcune delle città che hanno contribuito, spettacolo dopo spettacolo, ad elevare il nome e le doti artistiche di Roberto Bolle nel corso degli anni.
Celebri sono soprattutto le sue esibizioni per i volti di spicco del mondo politico e culturale. Parliamo soprattutto dello spettacolo tenutosi nel 2000 presso il rinomato Teatro Bolshoi di Mosca, durante il quale si esibì di fronte al presidente Putin, così come nel 2002 a Buckingham Palace, sotto lo sguardo affascinato della Regina Elisabetta II, e due anni dopo davanti a Papa Giovanni Paolo II, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.
L’impegno di Roberto Bolle non si ferma solo al mondo della danza. Nel 1999, infatti, diventa “ambasciatore di buona volontà” per l’UNICEF, con una partecipazione particolarmente attiva nelle aree africane del Sudan.
Celebre anche il suo galà “Roberto Bolle and friends”, un evento in grado di riunire generazioni, personalità e categorie di persone agli antipodi, tutte ad ammirare la perfezione sui palcoscenici di tutto il mondo, in particolare all’interno degli scenari più suggestivi del nostro Paese, come la Valle dei Templi di Agrigento, il Colosseo ed il Teatro Grande degli scavi di Pompei, con la collaborazione del FAI (Fondo Ambiente Italiano).
Sono molte le donne della sua vita, artisticamente parlando. Roberto Bolle, infatti, ha accompagnato sul palcoscenico le ballerine più celebri in tutto il mondo, partendo dalla leggendaria Carla Fracci, fino alle altrettanto note Alessandra Ferri ed Eleonora Abbagnato, personalità di spicco della danza europea.
Una personalità, quella di Roberto Bolle, in grado di incarnare ogni singola qualità indispensabile per poter raggiungere l’eccellenza nel campo della danza, come dimostra la sua intensa carriera artistica all’interno dei teatri di tutto il mondo, portando in alto il valore e l’importanza dell’Italia su ognuno dei palcoscenici sui quali ha avuto la meritata fortuna, e la bravura, di danzare.