L’Italia è un crogiolo di culture che si sono fuse fra loro da millenni. Le danze popolari che costellano il nostro Paese rispecchiano ancora oggi, nella loro varietà, questo concetto. L’intera penisola è disseminata di espressioni musicali folkloriche distinte a cui corrispondono altrettante danze popolari, ognuna con specificità proprie che, nel corso della storia, si sono influenzate a vicenda.
Quello che segue, quindi, non è un elenco esaustivo – difficilmente potrebbe esserlo – ma solo un sunto delle principali famiglia di danza comparse in Italia e in uso tutt’oggi.
Furlana
La danza furlana ha origini nel nord est, ma sotto l’influenza della Repubblica di Venezia venne propagata lungo l’intero Adriatico, tanto da lasciare testimonianze in Istria, Romagna, Marche e Umbria. Si tratta di un ballo di coppia o di gruppo, che in origine era esclusivamente popolare e che col passare del tempo venne adottato anche dai nobili.
Giga
La giga deve il suo nome ad uno strumento a corde di origine nordeuropea – in molte lingue vichinghe la parola significa “oscillare”. Si tratta in realtà di una famiglia di danze diffuse in tutta Europa che risalgono al XVII secolo, spesso nella forma di danze a due, tre, quattro o sei coppie di ballerini. Le più famose in Italia sono la morina e la tresca.
Manfrina
Tipica famiglia di danze di origine piemontese, ma diffusa largamente in tutta l’Italia centro-settentrionale: si compone di distinti momenti coreografici, in una grande quantità di varianti che rende praticamente impossibile una catalogazione organica. Il corpo principale della danza si è però costituito sicuramente nel XIX secolo.
Moresca
Si tratta anche qui di un genere di danze, ampiamente diffuse in tutta l’Europa mediterranea. Nome richiama un’origine probabilmente araba – i mori – e da qui anche l’uso di danzare utilizzando armi, spade o bastoni. Anticamente, inoltre, veniva considerata una danza prettamente maschile. Oggi, in Italia, viene eseguita tanto al Nord quanto al Sud, in particolare nelle regioni del versante orientale della penisola.
Balli sul tamburo
Si tratta del gruppo di balli in cui rientrano le famosissime tarantelle, le pizziche e le tammurriate. Si tratta di un tipo di ballo diffuso nell’intero meridione e, con alcune varianti, anche in Lazio e in Umbria (si tratta del saltarello). Come indica il nome, all’origine c’è una semplice strutura musicale che viene espletata da un unico strumento percussivo, quasi sempre un tamburo a cornice. Le modalità di esecuzione del ballo però sono moltissime e molto variate: laddove la tarantella e la pizzica sono fondamentalmente delle danze di coppia e di seduzione, la tammurriata rappresenta invece una esternazione più sacrale e ritualistica che viene spesso eseguita in gruppo (ma sempre nella forma di coppia).