Il Passo d’Addio è la naturale conseguenza di un percorso accademico che dura circa 8 anni, si tratta infatti di una saggio finale in cui ogni allievo presenta una o più variazioni dal repertorio classico ed avviene dopo il conseguimento del diploma.
Questa tradizione del balletto italiano nasce nell’Ottocento, durante il periodo romantico; le due accademie di danza che maggiormente presentavano questo spettacolo erano il Teatro alla Scala di Milano ed il Teatro San Carlo di Napoli, all’epoca come oggi tra le più importanti e prestigiose d’Italia .
Con il Passo d’Addio gli allievi hanno la possibilità di mostrare tutto ciò che hanno appreso durante gli anni accademici a livello tecnico ed interpretativo. Per questo, non dovendo limitarsi ad una esecuzione fedele del pezzo, hanno tutte le possibilità di esprimersi – attraverso le coreografie e l’interpretazione – in maniera “personale”, dando un significato soggettivo al balletto. Una Giuria, preposta alla valutazione dell’idoneità per il passaggio ad una carriera professionista, esaminerà in questo contesto gli allievi. Questo è un momento decisivo per un aspirante danzatore.
Il Passo d’Addio di un’accademia di danza, conclude un periodo formativo molto importante per allievo, necessario per la sua vita professionale a livello fisico e psicologico, che risulterà sicuramente utile anche per le future scelte di vita.
Già da tempo, per fortuna, in tante scuole e accademie di danza italiane si è riscoperta questa bellissima tradizione e, di solito, gli allievi si orientano verso i grandi balletti classici quali Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, la Bella Addormentata, ed altri.
Un esempio per tutti è la ballerina Carla Fracci (famosa in tutto il mondo per le sue interpretazioni straordinarie quali “Giselle” e “la Sylphide”) che, nel 1955, presentò nel suo libretto del Passo d’Addio “Lo spettro della rosa” di C.M. Weber e una suite dello “Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Grazie al suo Passo d’Addio fu notata ed ebbe così inizio la sua grande e lunga carriera.
Concludendo la Danza Classica è un arte molto amata ed apprezzata e, anche se la carriera di un tersicoreo è molto difficile e piena di sacrifici il nostro augurio ad ogni aspirante danzatore è quello di essere ripagato realizzando il sogno di tutti i ballerini, calcare e ballare nei palcoscenici più importanti!
E.S