Tra i vari stili di danza orientale il più celebre è sicuramente la danza del ventre, nota anche come “bellydance”, utilizzando un termine anglosassone. La sua grande diffusione nel mondo occidentale sembrerebbe essere legata persino al XVIII secolo, quando i soldati dell’armata di Napoleone Bonaparte, nel corso della Campagna d’Egitto, rimasero affascinati dalle movenze sensuali delle danzatrici orientali.
Molto tempo più tardi, a partire dagli anni Trenta o Quaranta, con l’avvento dei primi viaggi tra l’Europa e l’Egitto, le ballerine di “bellydance” approdarono anche nei teatri di cabaret occidentali.
Le danze orientali hanno molti tratti in comune, ma è ugualmente possibile riuscire ad individuare diversi stili.
Uno dei più importanti è sicuramente il “baladi”, che viene eseguito con i piedi ancorati al pavimento, mentre il movimento si concentra quasi esclusivamente su limitate oscillazioni circolari del bacino e delle anche. Le mani e le braccia seguono l’andamento della musica, senza esagerare nella gestualità, che rimane sempre piuttosto contenuta. Il tratto caratteristico rimane sicuramente l’assenza di movimenti particolarmente evidenti.
Lo stile “sarqi”, invece, si differenza per la presenza di molti passi sulla mezza punta, tipici dei balli occidentali, ma soprattutto per l’esecuzione di movimenti piuttosto ampi del corpo, paragonabili all’arabesque o allo chassé della danza classica. Spesso le ballerine di sarqi utilizzano dei veli o alcuni oggetti per arricchire la coreografia.
Tra questi oggetti troviamo soprattutto il candelabro, che viene tenuto sospeso sulla testa della danzatrice in occasione dei festeggiamenti di un matrimonio. Inoltre, altri stili di danza orientale prevedono anche l’utilizzo di bastoni o spade, consentendo in questo modo anche agli uomini di partecipare.
Più precisamente, la danza del bastone prende il nome di “Saidi Tahtib” o “Raqs el Assaya”. La scena può essere riempita da più danzatori, uomini o donne, che mimano un combattimento saltellando e blandendo con energia un bastone di bambù. In particolare, nella versione femminile, la donna esegue gli stessi passi, con l’aggiunta dei tipici movimenti circolari del bacino, oppure, può decidere di imitare le movenze maschili in modo divertente e ironico.
La danza con la spada, invece, viene chiamata “Raqs al Sayf”. Secondo alcune teorie, la sua origine sarebbe legata a un episodio piuttosto insolito, risalente all’epoca dell’invasione napoleonica, durante il quale alcune danzatrici avrebbero sottratto le spade ai soldati francesi, continuando ad esibirsi mantenendole in equilibrio sulle loro teste. I movimenti rimangono sinuosi e femminili, mentre la spada può essere tenuta in equilibrio sul corpo per tutta la durata dell’esibizione oppure può essere utilizzata per eseguire passi agili e scattanti, che mimano un combattimento.