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“Ma il cuore ha tremato sempre”. L’ultimo discorso pubblico di Eduardo

“Fare teatro sul serio significa sacrificare una vita. È stata tutta una vita di sacrifici e di gelo. Così si fa il teatro”. “Ma il cuore ha tremato sempre, tutte le sere, tutte le prime rappresentazioni. Anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato”.

Parole commoventi e dense di emozioni pronunciate da Eduardo De Filippo nella sua ultima apparizione pubblica a Taormina il 15 settembre 1984, pochi mesi prima della sua morte a Roma ad 84 anni. Parole ricche di tutti i sentimenti profondi di un artista geniale che ha dedicato una vita intera al teatro avendo con esso un rapporto intenso e profondo, realizzando con impegno e dedizione drammi e commedie diventati famosi in tutto il mondo, Eduardo De Filippo ha realizzato 55 opere teatrali da lui stesso scritte ed interpretate in modo magistrale, diventando un rappresentante fondamentale della cultura italiana del Novecento.

Nella maggior parte delle sue opere ha affrontato tematiche universali parlando della società contemporanea: i contrasti genitori-figli, storie d’amore tormentate, il sentimento della maternità, la famiglia come luogo di fiducia e di affetti profondi ma anche con la sua dissoluzione e le sue complicazioni, la solitudine, la volontà dell’uomo di reagire all’indifferenza, la povertà del dopoguerra, la crisi dei valori.

Temi ed atmosfere sempre a cavallo tra il tragico e il comico, tra sarcasmo, grottesco ed ironia. Tutti recitati in dialetto, contribuendo in modo fondamentale a rendere il napoletano una lingua ufficiale ed universale.

Tra le opere principali ricordiamo “Napoli Milionaria” del 1945, “Questi fantasmi!” e “Filumena Marturano” entrambi del 1946, “Mia famiglia” del 1953, “Sabato, domenica e lunedì” del 1959 scritto per l’attrice Pupella Maggio che rivestiva il ruolo della protagonista, “Uomo e galantuomo” del 1922, “Le voci di dentro” del 1948.

L’opera più famosa è forse però “Natale in casa Cupiello”, una commedia tragicomica scritta da Eduardo nel 1931 e portata in scena per la prima volta il 25 dicembre dello stesso anno al teatro Kursaal di Napoli.

Racconta le vicende della famiglia Cupiello in cinque giorni del periodo natalizio affrontando in modo apparentemente lieve e divertente i temi dell’incomunicabilità familiare, del disgregamento dei valori, dei contrasti e del rifugiarsi in una realtà alternativa e protetta per evitare di affrontare tutto ciò.

Eduardo De Filippo è stato senza dubbio uno dei massimi rappresentanti del teatro e delle cultura italiana del Novecento. Un artista ed un uomo di altissimo livello che ha messo il teatro al primo posto nella sua vita dedicandosi a questa arte in modo totale, serio e viscerale e che rimarrà indimenticabile.

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“Ma il cuore ha tremato sempre”. L’ultimo discorso pubblico di Eduardo Aggiornato: 2022-11-22T18:26:17+01:00 da luca

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