Carlos Gardel è considerato ancora oggi una leggenda nell’ambito del tango argentino, grazie all’enorme contributo che ha apportato a questo affascinante linguaggio, sia in qualità di cantante che di compositore.
Charles Romuald Gardes nasce l’11 dicembre 1890, secondo alcuni fonti nella città francese di Tolosa, secondo altre in Uruguay, da una relazione clandestina della madre Bertha Gardes. All’età di soli due anni, il piccolo Charles si trasferisce con la madre in Argentina, a Buenos Aires, dove cresce all’interno del quartiere di Abasto, manifestando da subito il suo carattere inquieto e poco incline alle regole. L’inizio della sua carriera scolastica è pessimo, per via della scarsa passione per lo studio e soprattutto per la cattiva condotta, aggravata dalla vicinanza con alcune bande giovanili di strada.
Ben presto, però, emergerà la vena artistica del giovane Charles, che nel 1906 decide di abbandonare la scuola, per dedicarsi esclusivamente alla sua più grande passione: il canto. Fonda un duo con il cantante avviato José Razzano, ampliato l’anno successivo con l’ingresso del chitarrista Francisco Martino. Il trio si esibirà in più occasioni nel limitato scenario locale, finché Charles, con il nome d’arte di Carlos Gardel, non deciderà di incidere i suoi primi dischi con la rinomata Casa Taggini.
Nel 1913 il trio si trasforma temporaneamente in un quartetto, con l’introduzione del cantante Saùl Salinas, ma questa parentesi durerà davvero poco. I tre artisti fondano quindi il Terceto Nacional, che si trasfomerà ancora una volta in un duo, seguendo il nucleo originario Gardel-Razzano. Per i due cantanti comincia una carriera particolarmente attiva, che li porterà addirittura ad esibirsi sul palcoscenico del Teatro Nacional di Buenos Aires e nei teatri più prestigiosi del Sudamerica.
Durante una tournée in Brasile, Gardel avrà l’onore di incontrare di persona il celebre tenore Enrico Caruso, dal quale riceverà un giudizio attento e interessato.
Sfortunatamente, nel 1915 Gardel, durante un litigio, viene colpito da una pallottola, che rimarrà per sempre alloggiata nel polmone. Tuttavia, la convalescenza durerà poco, consentendo al giovane Carlos di tornare a esibirsi l’anno successivo al Teatro Impero di Buenos Aires. Sarà proprio questa esibizione a segnare l’avvio della carriera di Carlos Gardel come cantautore di tanghi, portando in scena le più memorabili canzoni in dialetto “lunfardo”, ossia il gergo dei bassifondi argentini di origine.
In questi anni conoscerà anche Isabel del Valle, la sua storica fidanzata, che tuttavia non sposò mai. Secondo alcune dicerie popolari, infatti, Gardel in realtà sarebbe stato omosessuale, per cui avrebbe scelto la giovanissima Isabel come partner solo per mettere a tacere le voci in merito alle sue tendenze sessuali.
La separazione definitiva dal compagno artistico di sempre, José Razzano, avviene nel 1925. Gardel prosegue quindi come solista, collaborando talvolta con altri artisti, come Francisco Canaro e la sua orchestra, il chitarrista José Maria Aguilar e Josephine Baker.
Nella seconda metà degli Anni ’20 intraprenderà anche una discreta carriera come attore, già parzialmente avviata nel 1917 con il film muto “Flor de durazno”. Parteciperà anche a numerosi programmi radiofonici, tra i quali non possiamo non citare “Cazadores de estrellas”, insieme al celebre Bing Crosby.
La carriera e la vita di Carlos Gardel terminano il 24 giugno 1935, quando all’aeroporto di Medellìn il suo aereo privato si schiantadurante il decollo, provocando un grave incendio. Nell’incidente perdono la vita anche i suoi chitarristi Guillermo Barbieri e Angelo Domingo Riverol, insieme all’autore dei testi, Alfredo Le Pera.
L’impronta lasciata da Carlos Gardel nella storia della musica argentina è inestimabile, come dimostra il numero impressionante di tanghi che ha ufficialmente cantato, attualmente considerato intorno ai 900. Gardel è diventato ormai una leggenda. Non a caso, nel 2003 l’Unesco ha proclamato Patrimonio Culturale dell’Umanità la voce del cantante di tanghi, mentre la sua tomba a Buenos Aires viene ancora oggi visitata da un gran numero di turisti e appassionati del genere.