La tammurriata è una musica ed un ballo popolare specificamente campano che, sebbene faccia parte della famiglia della tarantella meridionale, ha sviluppato delle caratteristiche uniche sia per quanto riguarda la forma del ballo che per l’andamento melodico e ritmico.
Il suo nome deriva dal suo strumento predominante, la tammorra, cioè un tamburo a cornice di dimensioni variabili, a volte imponenti, che può essere muto o dotato di sonagli. Generalmente accanto al tamburo viene affiancata una voce e, com’è naturale, una o più coppie di danzatori.
Non è chiaro quali siano le origini di questo ballo che comunque, a differenza della tarantella, sembrano riferirsi ad un passato ben più remoto, di probabile stampo ellenistico, anche se è certamente eccessivo sostenere che la tammurriata odierna sia erede fedele dei balli e della cultura musicale della Magna Grecia. In effetti, però, alcune raffigurazioni di musicisti e percussionisti che ci sono pervenute, rappresentano delle modalità esecutive compatibili con quelle in uso ancora oggi, in particolare per quanto riguarda il modo di percuotere la tammorra.
La tammurriata, come spesso accade per i repertori etnomusicali, non è una semplice espressione musicale locale. La musica ed il ballo portano con loro una lunga serie di elementi culturali tipiche di un mondo popolare contadino e mezzadro, in cui si riflettono precetti, dogmi e insegnamenti tipici di questa dimensione sociale: le canzoni stesse, spesso, evidenziano queste caratteristiche. Ciò che caratterizza più di ogni altro dettaglio questo ballo, però è certamente la fortissima connotazione religiosa che assume nella sua espressione sociale, che è fondamentalmente rivolta alla devozione verso precisi simboli cattolici, in particolare alla Vergine.
Oggi si distinguono diverse aree di esecuzione: l’agro nocerino-sarnese, il sommese, la Costiera amalfitana, l’agro casertano e l’avellinese sono le principali, anche se i puristi non mancano di sottolineare differenze più o meno marcate anche fra zone geografiche molto più limitate.
La forma è la modalità del ballo è però comune a tutte: la tammurriata è fondamentalmente una danza di coppia, ma non per questo una danza di seduzione, come è invece in generale la tarantella e la pizzica. In effetti i movimenti energici, estatici, che spesso i ballerini effettuano, ricordano molto di più un rito di esternazione che non un dialogo fra innamorati.
Esiste un significato simbolico e persino magico che si nasconde dietro a questo ballo estasiante che va ricercato, come si diceva, nella quotidianità di un mondo contadino che, purtroppo, si avvicina sempre più alla sua scomparsa.