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Davanti alla macchina da presa. La videodance

Quasi tutti i giorni ci capita di osservare programmi televisivi, video musicali, e spot pubblicitari in cui ballerine e ballerini sono alle prese con coreografie che ai nostri occhi sembrano perfette e apparentemente semplici. Non tutti sanno, però, che dietro a ciò che vediamo c’è un lavoro ideato e realizzato da professionisti del settore, coreografi e danzatori del genere della videodance. Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

La videodance è un genere di danza specificatamente pensata per la macchina da presa. Ne fanno parte tutti i balletti, le coreografie, ma anche i brevi stacchetti musicali che vediamo quotidianamente in televisione, al cinema e nei videoclip musicali. Si tratta di una forma espressiva destinata a esprimere un messaggio in un tempo che è spesso piuttosto breve, e legato a esigenze che possono essere televisive o legate comunque al mondo dello schermo.
Sembra così più semplice comprendere quanto queste performance siano molto influenzate da fattori tecnici e di fruizione che le rendono differenti dal ballo come lo intendiamo tradizionalmente.

Nel corso degli anni, questo genere contemporaneo si è progressivamente separato dalla corrente generale della danza, ritagliandosi uno spazio unico all’interno di questo mondo. È così che sono nate delle coreografie che puntano a comunicare in maniera efficace un determinato messaggio attraverso i movimenti del corpo, cercando però di rientrare nei brevi tempi a disposizione.

Nella maggior parte dei casi, infatti, i balletti fanno da cornice ai programmi di varietà, per cui devono riuscire ad arricchire lo spettacolo, pur restando in un certo senso sullo sfondo. Allo stesso modo, anche nei videoclip musicali la danza deve esaltare il significato della canzone, portando eventualmente in risalto i membri del gruppo musicale.

La videodance viene considerata cinematografica o televisiva, proprio perché deve curare molto tutti quei dettagli che normalmente non possono essere trascurati in questo contesto. Parliamo, ad esempio, del trucco o dei costumi, che devono necessariamente essere impeccabili e assolutamente a prova di riflettori.

Probabilmente l’esempio più celebre di videodance nel mondo televisivo è rappresentato dalle meravigliose coreografie di Michael Jackson. Basta pensare agli zombie danzanti di “Thriller” per avere subito un’idea chiara e precisa di quali siano le caratteristiche di questo tipo di ballo.

Per quanto riguarda la videodance cinematografica, invece, i nomi più celebri sono proprio quelli della tradizione dei musical, di cui i capostipiti sono stati soprattutto Fred Astaire e Ginger Roger, con i loro indimenticabili balletti a ritmo di musica.
Un altro famoso esempio di danza cinematografica è la scena chiave de “Il Gattopardo”, il celebre film di Luchino Visconti del 1963, in cui è presente una sequenza indimenticabile in cui una giovane Claudia Cardinale balla sulle note di un valzer con Burt Lancaster.

Tra le pellicole più recenti, infine, non si possono non citare alcuni dei grandi film sulla danza degli ultimi decenni.
Tra questi spiccano soprattutto i classici “Fame”, “Flashdance” e “Dirty Dancing”, perle cinematografiche degli anni Ottanta, fino ad arrivare ai più moderni “Billy Elliot” del 2000 e “Black Swan” del 2010.

Un ruolo importante è anche quello assunto dalla danza nel campo della videoarte. I ballerini “escono” sempre più spesso dai teatri per esibirsi davanti alla telecamera, in coreografie che puntano soprattutto a comunicare un messaggio forte e profondo. Pensiamo, ad esempio, al cine-documentario artistico sulla vita di Pina Baush, diretto nel 2011 da Win Wenders.

Nel corso degli anni, escludendo la tradizione dei musical, ancora attiva a livello teatrale, sembra che la danza si sia progressivamente affermata nel campo dei videoclip musicali e della televisione, arricchendosi di nuove sfumature, e arricchendo al tempo stesso il mondo dello spettacolo.

Davanti alla macchina da presa. La videodance Aggiornato: 2015-06-30T12:29:50+02:00 da luca

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