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Capoeira: se un’arte marziale diventa ballo

La Capoeira è qualcosa di molto più che un elegante esercizio atletico. Si tratta di una matriosca culturale in cui chi la pratica, se non si accontenta di vederlo come un puro allenamento fisico, si può spingere in fondo alla storia di secoli di tradizioni meticce che fondono arte, danza e lotta.
Arte marziale, folclore, gioco, impegno politico, rito e danza: solo un insieme tanto vario di concetti può esprimere in qualche modo la realtà della Capoeira.

La popolarità in cui versa recentemente questa danza seria e giocosa allo stesso tempo sta giovando moltissimo alla sua diffusione, ma rischia anche di pregiudicarne la qualità e la cura di chi la pratica. È importante, affinché non si snaturi, che chi la pratica abbia una consapevolezza dei significati che la Capoeira porta con sé e di quello che rappresenta per la cultura afro-brasiliana.

capoeira

La storia della Capoeira risale ai tempi del colonialismo portoghese in Brasile: gli schiavi che provenivano dalle colonie africane e che popolavano il nuovo immenso territorio sudamericano venivano destinati alle coltivazioni per conto della corona, condannati a condizioni di vita difficilissime e obbligati a fronteggiare situazioni dure e pericolose. Lo sviluppo della Capoeira nasce in questo contesto, come una risorsa che dava sfogo alle frustrazioni degli schiavi e che, allo stesso tempo, insegnava loro come combattere in caso di necessità.

La resistenza alla schiavitù assunse quindi in Brasile delle connotazioni molto marcate e si palesò con la formazione dei cosiddetti quilombos, cioè dei villaggi liberi formati da schiavi africani fuggiti ai propri presunti padroni portoghesi. Questi schiavi combattevano grazie alle tecniche apprese nella Capoeira: non è quindi un caso che la pratica di tale danza venne subito avversata dalle autorità e dichiarata immorale, fino ai tempi recenti.

Solo nell’ultimo mezzo secolo la Capoeira è stata rivalutata: oggi è riconosciuta come sport nazionale brasiliano ed è iscritta alla lista UNESCO dei capolavori del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Esistono orma una varietà di stili tali da non permettere una precisa classificazione, ma alcuni tratti sono comunque comuni a tutte le pratiche. Alla base c’è sempre la musica. Il suono ritmico del berimbau definisce tutte le parti del gioco – così i danzatori di Capoeira si riferiscono alla danza.

A seconda del ritmo suonato dal berimbau e dallo stile, dalla conoscenza e dall’approfondimento dei praticanti, il gioco si modifica. Viene innanzitutto formato un cerchio dai partecipanti, detto roda, nel quale si fronteggiano di volta in volta delle coppie che, danzando, si fronteggiano con calci e avvicinamenti in cui il contatto fisico è strettamente regolato.

Quella che dall’esterno appare una danza a due fortemente coordinata alla musica rituale si rivela così un combattimento acrobatico rapido e giocoso fortemente connotato dal gruppo di appartenenza.

Capoeira: se un’arte marziale diventa ballo Aggiornato: 2015-10-05T19:58:06+02:00 da luca

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